
LA PILLOLA DELL’IMMORTALITA’
di Stefano Sattwa Anam e Irene Pagnanelli
La malattia per Tiziano Terzani si è rivelata un’opportunità, un filo di comprensione sospeso tra la vita ed il fine vita. Va riconosciuta a Terzani la capacità di aver descritto questo suo cammino tra cure e terapie, non da persona sana, ma da malato, e ancora di più il coraggio di aver parlato della morte ed il passaggio dalla vita al fine vita, fino a concepire un probabile nuovo inizio. Argomenti per me non nuovi, i testi ed i processi della visione orientale sono intrisi di tali riflessioni, di natura metafisica a volte anche lontane da una visione materialista come quella occidentale. A Tiziano Terzani va il merito di aver interpretato se non la descrizione del dopo vita, ma il passaggio da uno stato all’altro. QUELLA PILLOLA BLU A CUI AFFIDI UN VALORE, IL POTERE DELLA GUARIONE E’ IL MIRACOLO DELLA GUARIGIONE. I miracoli esistono, ma dipende da te, nel credere che ti cura, quell’intruglio di pozioni che non sai nemmeno che cosa contiene ed a cui ti affidi ti guariranno. Ma alla fine non esiste, non è ancora stata trovata la pillola per l’immortalità. Alla fine mi sono reso conto di non cercare la pillola che mi avrebbe guarito, ma l’immortalità.
Grazie Tiziano
Namastè.
Govinda Hare era il kirtan che preferivi ascoltare nell’ultimo periodo della tua vita.